Anni Novanta. Eugenio ha poco più di vent’anni ed è arrivato da poco in un paesino di provincia insieme alla madre. Sogna di andare via, di fare successo, di diventare qualcuno. Non solo lo sogna, ma lo desidera a tutti i costi. Con Carlo, l’amico gentile e ingenuo che crede in lui, porta avanti il progetto di una band di musica sperimentale, districandosi tra vari viscidi personaggi, audiocassette e sale prove arrangiate. Eugenio non vuole davvero integrarsi, ma continua a guardare tutti dall’alto in basso, cercando sempre l’occasione di approfittarne.
Gli anni passano, le tecnologie si evolvono ed Eugenio diventa sempre più triste e solo, mentre i suoi amici trovano un posto di lavoro e iniziano a mettere su famiglia. Carlo cercherà di aiutarlo fino alla fine, ma dovrà confrontarsi con la natura umana. È stata la vita a imbruttire Eugenio o forse anche lui è sempre stato un viscido?
 
								